Classifica GENNAIO 2013
Ancora 25 giorni alle elezioni e potremo finalmente tornare a parlare di cose serie, forse, con la chiusura di questo indegno siparietto elettorale che si trascina ormai da qualche mese, sempre più stancamente, in un desolante vuoto programmatico e umano.
E del resto sull’argomento, data l’offerta, non è che ci sia poi molto da discutere…
Abbiamo Mario Monti: l’Uomo d’Oro di Berlino in missione a Roma, col suo codazzo di baroni, marchesi e contesse Serbelloni-Mazzanti… gente che confonde la perdita di potere d’acquisto con l’impossibilità di farsi cambiare una banconota da 500 euro dal lattaio.
Ormai sempre più simile al “tappo” di cui aspira a prendere il posto, scimmiottandone i modi e le televendite, è il colonnello Kurtz in pieno delirio di onnipotenza, smarrito negli orrori delle giungle finanziarie dal cuore di tenebra delle certezze accademiche. Non ci sarebbe da meravigliarsi se fra qualche giorno lo vedremo campeggiare col suo faccione incartapecorito, a promettere due milioni di posti di lavoro su manifesti da 4 metri per 6.
Tra sindacati gialli, arnesi ecclesiastici, e nuovi Calvin Candie confindustriali, vale ancora una volta la pena di ricordare il formidabile apporto rinnovatore di Pier Ferdinando Casini e della sua famiglia allargata… L’apporto vetero-democristiano funziona un po’ come il virus dell’epatite: si trasmette tramite rapporti non protetti, con un portatore (in)sano. La forma prediletta di contagio è il meretricio politico. L’infetto non si accorge dei danni dell’infezione, se non quando è troppo tardi, mentre il portatore sano continua a spargere il morbo.
C’è il Pornonano imbalsamato con le sue nere milizie di irriducibili papiminkia, asserragliati nella Salò di Berluscolandia, col supporto degli ascari verdecamiciati e contorno di maroni assortiti.
Ringhiante e flatulenta, abbiamo la Setta degli ensiferi coi suoi zombies digitali, che ciondolano in adorazione attorno allo sbraitante “capo politico”, specializzato in vittimismo ad uso politico, bollito in brodo complottista. Perché, vedrete, qualunque sarà il responso delle urne, il giorno dopo le elezioni griderà ai brogli come un Berlusconi nei suoi tempi migliori.
Soprattutto, c’è l’imbarazzante partito bestemmia: il nulla che avanza, e pretende di vincere facile con il ritiro dei concorrenti minori, in nome della farsa reiterata del “voto utile” ad una formazione che così eccelse prestazioni ci ha regalato nella precedente legislatura… Altri 30 giorni di non-campagna elettorale, accompagnate da non-proposte, e il PD potrebbe persino riuscire nell’obiettivo difficile, ma non impossibile, di perdere le elezioni. Mai uno scatto d’orgoglio, di dignità, di decenza..! Sta lì che discetta di alleanze. E invece di ricacciare l’Agenda Monti in culo al mittente, continua ad inseguire il professorino bocconiano con le braghe calate, sempre pronti alla resa incondizionata. Per “senso di responsabilità”, s’intende! Incapaci come sono di governare, quanto di fare opposizione. Perché un’alleanza con il “centro moderato” è un imperativo categorico, a prescindere dal risultato elettorale.
Stretto tra l’incudine ed il martello, c’è il SEL vendoliano: il più eclatante caso di suicidio assistito per autocombustione post-elettorale dell’ultimo residuo di “sinistra” decente in Italia.
Fortuna che c’è la “Rivoluzione Civile” di Ingroia: un taxi per una corsa di gruppo in parlamento. La convivenza tra vecchi fascisti come Luigi Li Gotti e gli ultimi marxisti-leninisti di Rifogna è il vero miracolo di una formazione, destinata a polverizzarsi una volta varcata la soglia di Montecitorio.
Comunque vada, sarà un decesso…
“L’uomo dai voti tutti uguali”
di Alessandra Daniele
Quest’anno decidere come votare sarà particolarmente facile.
Infatti, per chiunque voteremo, comunque voteremo per Monti.
- Votare PD è votare Monti.
L’intenzione di Bersani di allearsi con il cosiddetto centro moderato era già stata dichiarata, e ufficialmente ratificata nero su bianco fin dalle primarie, insieme all’impegno a restare sulla rotta segnata dall’Agenda Monti. Anche se otterrà la maggioranza al Senato (il che è difficile) il PD si accorderà comunque col centro, in un governo che vedrà il successore di Berlinguer, il delfino di Almirante, e quello di Forlani prendere tutti insieme ordini da Monti.
- Votare SEL è votare Monti.
Vendola è un’appendice del PD. Gli servirà a raccattare qualche voto in più a sinistra, per raggiungere la percentuale necessaria ad allearsi con Monti. Poi sarà espulso.
- Votare PDL e i suoi spin-off (Fratelli D’Italia, La Destra) è votare Monti.
Berlusconi è come sempre a caccia di voti fascisti. Se riuscirà nella sua improbabile rimonta, sarà lui ad aver bisogno di Monti per andare al governo. Entrambi sapranno mettere da parte le incompatibilità, perlopiù inventate dalla loro propaganda, per concentrarsi sugli interessi della comune classe socio-economica di riferimento, come hanno fatto per un anno. Berlusconi dichiarerà ”Monti è una sanguisuga, una grande risorsa per il paese, l’ha portato alla rovina, solo lui può salvarlo. Monti è un comunista, il garante delle riforme liberali, l’abbiamo combattuto con tutti i mezzi, è il nostro alleato naturale”. Nessun berlusconiano obietterà.
In caso di sostanziale pareggio PD – PDL, Monti potrà scegliere il miglior offerente.
- Votare Lega è votare Monti.
La Lega è più che mai un’appendice di Berlusconi, ed è come sempre disposta a tutto pur di stare al governo, anche allearsi con chi ha insultato fino a un’ora prima. Con Berlusconi lo fa da decenni.
- Votare M5S è votare Monti.
Grillo rifiuta programmaticamente ogni alleanza. Quanto più sarà ingombrante e rumorosa la sua pattuglia di Sturmtruppen in Parlamento, tanto più Monti potrà chiedere e ottenere un governo d’unità nazionale contro la minaccia dell’ingovernabilità, dell’antipolitica e della deriva populista.
- Votare Rivoluzione Civile è votare Monti.
Il Senato è irraggiungibile per l’eterogenea lista-scialuppa di Ingroia. Se otterrà il quorum almeno alla Camera, ci manderà al massimo Ingroia, Di Pietro, e un paio di profughi rifondaroli tristemente mescolati a celerini, scilipoidi dipietristi, e avanzi grillieschi, che discorderanno su tutto, non conteranno niente, e serviranno solo al PD per proclamare ”l’inaffidabilità della sinistra” e l’ineludibile necessità dell’alleanza esclusiva con Monti.
- Votare una qualsiasi delle liste minori è votare Monti.
Non raggiungeranno il quorum per entrare in Parlamento. Riusciranno solo a sottrarre qualche manciata di voti ai partiti maggiori, che saranno un po’ più deboli nelle loro trattative con Monti.
- Astenersi è votare Monti.
Le elezioni saranno valide comunque. E se il tasso di astensionismo e schede bianche/nulle sarà particolarmente alto, Monti potrà chiedere e ottenere un altro governo tecnico per il dimostrato fallimento della politica.Il sobrio professore, il tecnico disinteressato, il servitore dello Stato.
C’era da aspettarselo.
P.S. Due paroline sulla vicenda ancora tutta da scrivere del MPS e sulla quale troppi parlano a vanvera, non sapendo cosa dire ma guardandosi bene dal tacere e men che mai studiare: grande meraviglia per la sottoscrizione truffaldina di prodotti derivati nella Tortuga della finanza strutturata. Fino ad una settimana fa, nessuno pare si fosse accorto di nulla…
In Italia, si trattava di notizie talmente riservate da essere di impossibile reperimento. In realtà, pochi sanno che l’origine dell’attuale baillamme mediatico è stato originato da un unico articolo. Infatti, bastava leggere QUI! Chissà perché per sapere le faccende di casa nostra bisogna seguire le rassegne estere…
Hit Parade del mese:
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01. THE BELIEVERS
[04 Gen.] «Prima del blog vivevamo in Matrix: ora il messaggio di Beppe Grillo è contagioso come quello di Gesù Cristo È come Gesù e gli apostoli. E anche il suo messaggio diventerà virale.»
(GianRoberto Casaleggio, l’Illuminato)
02. PECCATI CAPITALI
[23 Gen.] «Evadere le tasse è un peccato; la Chiesa le ha sempre pagate.»
(Angelo Bagnasco, L’Elemosiniere)
03. SVISTA TECNICA
[22 Gen.] «La Chiesa non pagherà l’IMU per un nostro errore tecnico? Guardi, non ne so nulla, da quando non sono più ministro dell’Economia ho smesso di occuparmene »
(Mario Monti, il Penitenziere)
04. L’ASSE ROMA-BERLINO
[22 Gen.] «Sono un alleato scomodo della Merkel, perché non mi faccio piegare»
(Mario Monti, il Flessibile)
05. PATTO DI BILANCIO… PATTO DI STABILITÀ… FISCAL COMPACT…FESF…MES…
[10 Gen.] «Esiste un mito per cui la UE impone politiche difficili: non è la verità e non è giusto perché non è la Ue che ha creato i problemi.»
(José Barroso, Dinosauro eurocratico)
06. JAWOHL MEIN FÜHRER!
[19 Gen.] «Voglio uno Stato con le palle. Eliminiamo i sindacati!»
(Beppe Grillo, Delirante Merdone)
07. TROVA LA VACCA
[11 Gen.] «Se avessi qui in studio una vacca, le dimostrerei tranquillamente che la so mungere»
(Daniela Santanché, la bella Contadinella)
08. AVANZI DI NUOVO
[13 Gen.] «Ho candidato mia cognata perché è la più votata in Emilia Romagna, non penso possa pagare la parentela all’inverso. Anzollini invece, ex fidanzato di mia figlia, è un ragazzo molto intelligente e aspirava ad avere un posto, ma in lista l’ho messo secondo, e probabilmente non verrà eletto»
(P.F.Casini, Mr Novità)
09. DIMMI CON CHI VAI…
[14 Gen.] «Io sono un cattolico praticante, anzi, un super-cattolico: ho tre sacerdoti in famiglia e sette zie suore, da giovane suonavo l’organo, ho servito messa per un sacco di tempo ed in casa ho pure una cappella privata»
(S.Berlusconi, puttaniere devoto)
10. SENZA PAROLE
[16 Gen.] « Ma voi sapete quanto prendo in busta paga? Solo 5.000 euro! Senza tredicesima e senza preavviso di licenziamento… non so se mi spiego.»
(Federica Seganti, assessore leghista in Friuli)
10.bis SOTTOPAGATI
[23 Gen.] «No, il lavoro del parlamentare non è affatto ben pagato, assolutamente no. Se viene fatto con serietà è un lavoro duro. Io ci ho perso molto, non c’è dubbio »
(Pietro Longo, avvocato-deputato)
