“Classifica AGOSTO 2013″
Cade.. non cade.. cade…
Ammesso che qualcuno provi il benché minimo interesse per il governo fantasma di Letta il Giovane, potete star pur certi che NO non cadrà.
Per coloro che credono la sua sopravvivenza sia indissolubilmente legata alle sorti del Pornonano, trincerato nella giungla come l’ultimo giapponese, sarà bene precisare che questi costituisce solo un’ingombrante zavorra che nessuno ha (ancora) il coraggio di gettare fuoribordo. D’altronde, il Governo Letta è una barca senza remi, impantanata in una palude senza sbocchi: può permettersi la permanenza di pesi morti, nella situazione ottimale di chi, costretto all’immobilità, non corre il rischio di sbagliare rotta.
E se nella sostanza non decide nulla, per non scontentare nessuno, nella pratica sembra rispondere unicamente alla letale “Legge del Rinvio” (The Law of Delay), già postulata nel 1970 da Cyril Northcote Parkinson: dinanzi ad un problema oggettivo (“esodati”; IMU; aumento dell’IVA; disoccupazione cronica…), che richiede interventi urgenti e soluzioni articolate, si evita con cura di affrontarlo. Di solito si delega la soluzione ad organismi terzi creati ad hoc (commissioni speciali; comitati di “saggi”…), posticipando l’intervento fino a quando la situazione diventa ingestibile, confidando il danno venga riassorbito dalle circostanze contingenti.
Ciò sembra costituire una peculiarità dell’esecutivo doroteo-fascio-migliorista (mai avremmo pensato di assistere ad una roba simile!), benedetto dall’opposizione più inutile del mondo: il movimento 5 seghe del pentacolo Grillo-Casaleggio-Becchi-Messora e il Morra calabrese; la produzione compulsiva di “stronzate” dei quali è inversamente proporzionale all’efficacia delle loro (non) iniziative.
Sull’argomento in questione, riportiamo qualche estratto di un’interessante disamina (articolo integrale QUI):
“In un breve saggio (On Bullshit, tradotto da M. Birattari: Stronzate. Un saggio filosofico, Milano, Rizzoli, 2005, pp. 61,. € 6.00; ma il manoscritto è in realtà del 1986), il filosofo Harry G. Frankfurt si è domandato quali sono le proprietà che definiscono questo particolare tipo di enunciato. Che cos’è una ‘stronzata’? Perché sentiamo il bisogno di differenziarla da altri enunciati, come ad esempio la ‘menzogna’? E che cosa rende chi dice una ‘stronzata’ diverso dal mentitore consumato?
[...] Chi dice una stronzata è del tutto indifferente alla verità o falsità del suo enunciato. In altri termini, nella stronzata il contenuto di verità non è rilevante, e nell’animo dell’enunciante non c’è la volontà di giocare al gioco della verità: «Uno che mente e uno che dice la verità giocano in campi opposti, per così dire, allo stesso gioco. Chi racconta stronzate ignora completamente tali esigenze (p. 57)». L’autore di queste performances linguistiche si trova determinato a dire stronzate «ogni volta che le circostanze obbligano qualcuno a parlare senza sapere di cosa si sta parlando (p. 59), manifestando col suo dire «l’assenza di qualunque legame significativo tra le opinioni di una persona e la sua comprensione della realtà (p. 60)». Proponiamo un esempio, per capirci: la celebre tesi del ‘Platone totalitario’ avanzata da Karl Popper e ripresa da Marcello Pera. Per sua stessa ammissione, Popper la elaborò senza avere a disposizione i testi di Platone, sulla sola scorta delle sue reminiscenze universitarie (e Popper, ricordiamo, era un filosofo della scienza, non uno studioso del pensiero antico). Al buon conoscitore di Platone questa tesi appare, giustamente, una stronzata.
[...] L’uso improprio della relazione causale – dell’inclusione inesatta e incontrollata di una conseguenza in una causa -, tipico di quasi tutte le teorie dei complotti globali (dai Protocolli dei Savi di Sion al Priorato di Sion) è la matrice di un gran numero di stronzate che affliggono le nostre orecchie e fanno patire le nostre menti.”Girolamo De Michele
“Stronzate: istruzioni per l’uso”
Sulla stessa falsariga, e per i nostri tipi assai più modesti, potremmo aggiungere che del tutto impropriamente esistono:
La stronzata cognitiva
Ovvero: come distorcere la realtà a tal punto da privarla di senso, attraverso ragionamenti totalmente scollati con l’oggetto della discussione, dimostrando di non sapere assolutamente di cosa si stia parlando o, nella peggiore delle ipotesi, di non capire un accidente di ciò che si finge di conoscere.
Esempio pratico è l’on. Carlo Sibilia, che interpellato sulla formazione di un governo dichiara:
“Per governare non c’è bisogno della fiducia di nessuna delle due camere. Articolo 94 della Costituzione. E’ semplice e così faremo.“
(01/03/2013)
Nella fattispecie, l’Art.94 prevede esplicitamente che “Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere”. Semplice e chiaro! Ma non per Sibilia, che nel frattempo è diventato segretario della Commissione Affari Esteri. Ed immaginiamo sia in virtù dell’espletamento delle proprie funzioni istituzionali, che ai primi di giugno il “cittadino” pentastellato, insieme al degno collega Paolo Bernini (quello dei microchip sottocutanei), sia volato a Londra per investigare sui misteri del Bilderberg.
En passant, è lo stesso che al culmine dell’entusiasmo, in occasione della farsa chiamata ‘Restitution Day’, esultava: “è l’evento politico più rivoluzionario dagli omicidi di Falcone e Borsellino” (07/07/2013); dimostrando di essere completamente privo di buon gusto e di non avere il minimo senso delle analogie in rapporto agli eventi. Oltre ad essere un irrecuperabile cretino.
Sostanzialmente, il personaggio appartiene alla nutrita genia di logorroici cazzoni che prima parlano e dopo (semmai) riflettono, sempre che riescano a ricordare dove hanno dimenticato il cervello.
La stronzata deduttiva
Ovvero: sedimentato il pregiudizio (“Loro” sono il male ed io sono la cura), tramite la concatenazione di pensierini elementari legati a figure semplici (“casta”; “vecchio”; “soldi”; “sprechi”..) si arriva alla formulazione di una “Verità” indimostrabile e assoluta, nella sua irragionevolezza logica.
Esempio pratico è il senatore Nicola Morra (M5S), che un istante dopo il suo incontro col presidente Napolitano corre a postare elegantemente su f/b:
“Quando lo abbiamo incontrato al Quirinale, Napolitano ci ha detto che ha iniziato la sua carriera nel lontano 1953. Io tra me e me ho pensato che sono 60 anni che grava sulle spalle dei contribuenti italiani.”
(23/08/2013)
La prudenza non appartiene al contabile Morra il quale dimentica che, in quanto insegnante liceale e al contempo senatore della Repubblica, anche lui a tutti gli effetti grava sulle spalle dei contribuenti italiani. Doppiamente, come il suo stipendio pubblico a mezzo servizio; ci sarebbe da aggiungere con altrettanto sarcasmo.
Nicola Morra (classe 1963) è diventato insegnante a 30 anni. Desumiamo “di ruolo”, perché nella sua pirotecnica agiografia spacciata per curriculum nulla è definito. In tal caso immaginiamo abbia fatto qualche anno di precariato, cominciando la sua carriera a 27-28 anni?
Giorgio Napolitano (classe 1925) ha iniziato a percepire il suo primo stipendio pubblico a 28 anni.
Dunque, se la matematica non è una opinione, a parità di età (50 anni), tanto Morra quanto Napolitano, gravavano sulle spalle dei contribuenti da almeno 20 anni. Sarebbe interessante sapere che impegni ha il senatore Morra per i prossimi 40 anni e chi pensa gli pagherà mai stipendio e futura pensione…
La stronzata induttiva
Ovvero: attraverso l’assemblamento di metafore e analogismi sempre più sperticati e in continua sovrapposizione, si delinea l’immagine suprema dell’oggetto desiderato nella sua tensione universale, sulla quale tutto si fonda e tutto trascende.
Esempio pratico è Simone Furlan, generale dell’Esercito di Silvio, che solenne dichiara:
“Siamo come il battaglione sacro di Tebe, straordinario per l’amore che legava i suoi soldati”
(23/08/2013)
È interessante notare che una formazione raggrumata in difesa di un vecchio sporcaccione e puttaniere, corruttore di minorenni, che ha elevato il machismo omofobo a pratica distintiva, si paragoni a quello che era conosciuto soprattutto come “il battaglione degli amanti” e che fondava il fulcro della propria essenza sulle pratiche omoerotiche delle 150 coppie omosessuali che ne costituivano gli effettivi.
Hit Parade del mese:
01. QUESTIONI INTERNAZIONALI
[22 Agosto.] «Gentile Ambasciatore, nel nuovo gioco del Monopoli le tradizionali proprietà immobiliari sono sostituite da pacchetti azionari, e, novità decisamente preoccupante, sarebbe stata abolita la casella della ‘prigione’. Ci permettiamo di chiederle se non sia il caso di valutare eventuali provvedimenti delle autorità competenti o comunque una posizione critica sul nuovo ‘Monopoly’»
(Michele Anzaldi, Marina Berlinghieri, Matteo Biffoni, Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli, Ernesto Magorno; I Magnifici Sette)
02. NOBEL PER LA PACE
[10 Agosto] « Spero di aiutare le ambedue coree a una riappacificazione pacifica, senza fare danni: nel senso, senza guerre, se ci riesco, ce lo sto mettendo tutto. Io posso riuscire dove Obama ha fallito.»
(Antonio Razzi, Il Coreano)
03. RICORSI
[10 Agosto] « Il giudice che ha condannato Silvio ha anticipato anche la mia sentenza. Pure io voglio fare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo!»
(Wanna Marchi, Perseguitata)
04. NELLA TERRA DEL FOTTI
[21 Agosto] «Sarebbe paradossale far cadere il governo ora: dopo tanti sacrifici, ci stiamo finalmente avvicinando alla Terra Promessa.»
(Enrico Letta, Il Mosé de ‘Noantri)
05. I Compagni di Letta (I): OH MIO PRESIDENTE!
[03 Agosto] «Compatti a fianco del presidente Berlusconi. Non lasceremo l’Italia sotto dittature che siano magistocratiche o comuniste»
(Simona Vicari, Sottosegretario allo Sviluppo Economico)
06. I Compagni di Letta (II): COLPO DI FULMINE
[06 Agosto] «Tutti gli italiani sono innamorati di Silvio»
(Micaela Biancofiore, Sottosegretario alla Pubblica Amministrazione)
07. I Compagni di Letta (III): AGIBILITÀ
[22 Agosto] «Chiediamo al PD di votare No alla decadenza del nemico Berlusconi. Il nodo dell’agibilità politica del Cavaliere va risolto politicamente e non per via giuridica, con un provvedimento generale, non individuale, cioè amnistia e indulto. Come ai tempi della guerra»
(Mario Mauro, Ministro della Difesa)
08. MALA TEMPORA LIBERTATIS
[21 Agosto] « Silvio Berlusconi è il Che Guevara della Libertà!»
(Luigi Amicone, direttore di Tempi)
09. SENZA MACCHIA
[22 Agosto] « Noi del Movimento 5 Stelle siamo onesti, competenti, oramai siamo perfetti»
(Beppe Grillo, il Perfettissimo)
10. MODESTAMENTE…
[19 Agosto] « Adesso abbiamo un’autorevolezza che prima, da esordienti, non potevamo avere. Per questo ci sentiamo pronti a governare»
(Vito Crimi, l’Esordiente)
