Non sono trascorse neanche 24h dal brutale omicidio della deputata laburista Jo Cox, che dell’omicida fino a ieri totalmente sconosciuto si sa praticamente tutto, come se organi di stampa ed agenzie di monitoraggio non si siano mai occupati d’altro.
E alla fine anche l’Inghilterra ha scoperto di avere il suo Casseri in versione sottoproletaria…
Trattasi dell’ennesimo psicopatico paranoico, che nell’anomia della sua esistenza da disadattato monomaniacale alimentava le proprie fobie ossessive nelle fogne del “suprematismo identitario e razzialista”. Oggi le frange più oltranziste del razzismo di impronta neo-nazista amano farsi chiamare così.
Come un anonimo coglione, mentalmente disturbato, sia assurto a simbolo demoniaco della cosiddetta “Brexit”, vista l’inefficacia degli altri spauracchi agitati finora, lo sanno solamente i vocianti soloni dell’intrattenimento televisivo, incidentalmente sempre in perfetta sintonia coi ‘poteri deboli’ che condizionano l’agenda globale, e prontamente seguiti da tutto il cucuzzaro dei media mainstream al gran completo, in una di quelle acrobatiche operazioni di manipolazione con le quali gli eventi vengono distorti e reinterpretati secondo convenienza. La strumentalizzazione del cordoglio è fin troppo esplicita, nell’assai interessato tentativo di costruire un qualche collegamento con l’esecrato referendum britannico (un “abuso di democrazia“ per chi con ogni evidenza non è uso al suo esercizio), mentre i mercati festeggiano al gran completo quello che nelle sue implicazioni deve essersi rivelato un felicissimo evento (l’omicidio), per altrettante fortunate circostanze. Il volto buono dell’Europa ‘unita’.
Dell’assassino si conosce ogni aspetto della sua vita sostanzialmente virtuale, tra i siti di nicchia del “suprematismo bianco”. Spuntano frequentazioni on line, acquisti, donazioni, preferenze…
E la cosa interessante è che a fornire le informazioni con gran dovizia di particolari dispensati ai media non sono i soliti “servizi di intelligence”, l’FBI o l’Mi6 britannico, ma l’intraprendente “Southern Poverty Law Center“ specializzato nella produzione compulsiva delle liste dei brutti, nazi e cattivi, nonché straordinaria macchina macina-soldi dietro il nobilissimo principio dei diritti civili…
Domandina semplice, per piccole curiosità inappagate: come fa un’americanissima associazione privata senza fini di lucro (che però gestisce la bellezza 300 milioni di dollari e passa, in investimenti e fondi immobiliari) ad essere in possesso di vecchi scontrini d’acquisto risalenti addirittura al Marzo del 1999 (e finora gelosamente conservati nonché ottimamente archiviati), con sopra impresso il dettaglio delle spese on line di quello che avrebbe dovuto essere un anonimo acquirente britannico di insignificante paccottaglia nazistoide, peraltro in libera vendita?!?
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