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PRESEPI D’ITALIA

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Tra le grandi “battaglie identitarie” della ‘Destra’ (ovvero quel blocco reazionario di interessi particulari, ribolliti in salsa clericofascista) un must ricorrente è il presepe. Quando si difetta nella sostanza ci si aggrappa alle forme, attribuendo loro un valore simbolico del tutto interscambiabile. In Italia, la religiosità comune è sempre stata una processione di pupazzi lacrimosi, addobbati con paludamenti damascati e banconote appiccicate sopra. I pupazzetti variopinti del presepio ne sono solo una versione plastica ridotta, per chi ancora ama giocare con la casa delle bambole e si emoziona con le lucine ad intermittenza, che a quanto pare costituiscono gli imprescindibili “valori attinenti ai valori della tradizione più profonda del nostro popolo”, come ci tengono a precisare i devoti Fascisti d’Italia.
E fanno benissimo! Valorizzare la Natività nella sua più evocativa rappresentazione scenica è infatti un atto assolutamente meritorio.
Nel presepio c’è tutto quello che la Destra detesta di più.
Comincia tutto con un bel Threesome (come direbbe Giambruno, carezzandosi i gioielli di famiglia) in formato extraconiugale: Lei, lo Spirito Santo, e Lui, il cornuto più o meno consenziente che più che altro assiste impotente. In Giappone lo chiamano Netorare (NTR) e va alla grande negli hentai.
Soprattutto c’è una gran bella maternità surrogata, per conto terzi con Padre ignoto ma santo.
A ben vedere, si tratta di una coppia di vagabondi accampati abusivamente in un immobile abbandonato, preso d’assalto da una pletora di accattoni e saltimbanco, artisti di strada, venditori abusivi ed ambulanti vari, in assembramento notturno non autorizzato. Il tutto sembra una sagra a metà strada tra un rave party ed una rivendita della Coldiretti, tra ruderi barocchi e alberi di palma, in una Palestina immaginaria, piena di norcinerie improvvisate.
Ma nella folla spiccano soprattutto i tre esotici figuri clandestini, in arte astrologi, in pratica stranieri senza permesso di soggiorno, che trafficano in preziosi di dubbia provenienza e spacciano sostanze sospette, travestiti da califfi musulmani in una festa di carnevale a tema.
E c’è anche il negro Baldassarre (ovvero il “principe di Baal”), un negromante che regala impiastri in pura miscela arabica.
Ma c’è pure LVI!
E quegli altri due che lo imitano…
Perciò non vorremmo mica farci mancare la grottesca sfilati di pupazzi animati anche durante il solstizio d’inverno?!?

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