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Channel: Liberthalia
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La Mungitura

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La gilda mercantile dei tecnoburocrati dall’alto castello reclamò la sua libbra di carne, da offrire all’insaziabile dio dei mercati, in nome del credo ordoliberista, pro tasca loro, e l’Italietta di servitù e bordello prontamente rispose, usa ad obbedir strisciando.
Che il mitico Draghi, il Super Mario dei poteri finanziari, fosse abituato a svendere il paese a tranci lo sapevamo, fin dai tempi delle sue crociere sul Britannia, quando tutto doveva essere privatizzato per il profitto di pochi. Che fossimo in-degnamente rappresentati (e dominati) da una classe pseudo-dirigente di inutili cialtroni eterodiretti, parassitariamente spalmati a tutti i livelli, non smetteremo mai di stupircene. Sono quelli che inebriati dai fumi tossici delle “liberalizzazioni” smantellarono l’idea stessa di interesse comune e tutela sociale, in cambio di un sogno servito in brodo di lenticchie, soggiogati ed aggiogati in servitù volontaria, convinti di fare la “rivoluzione liberale” che poi sarebbe finita (letteralmente) a puttane e stagnazione economica permanente. Sono gli stessi che prima votano supini e bovini. E poi si fanno tanta meraviglia degli effetti dei provvedimenti che approvano, senza mai prendersi il disturbo di leggerli e tantomeno comprenderli. E grande è lo stupore, dinanzi alle perplessità ed alle resistenze che accompagnano la fine del servizio di maggior tutela, il quale mitigava la giungla delle tariffe energetiche in uno dei comparti più opachi e deregolati che ci siano, col passaggio obbligato al cosiddetto “libero mercato”.
Dal 2024 infatti gli italiani diventeranno tutti esperti operatori di borsa, pronti ad orientarsi tra piani tariffari personalizzati al consumo, variabili a scadenza, seguendo le quotazioni dei prodotti energetici e clausole contrattuali di sottoscrizione (non negoziabili). 
Ovvero avranno la libertà su imposizione coatta di scegliere tariffe più alte al consumo, tra tariffe sostanzialmente sovrapponibili tra venditori che fanno cartello neanche troppo nascosto. Talmente liberi, che si è obbligati a scegliere forniture a tasso variabile, aperto a tutte le oscillazioni (e speculazioni) possibili sul mercato delle commodities, in un trend di costo dato costantemente al rialzo. E sfugge il lapalissiano concetto che laddove esiste una “tutela” è perché dall’altra parte evidentemente sussiste un “abuso”.
Il ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale facente feci, l’ineffabile Antonio Tajani sostiene che…

 “Non servono proroghe. La liberalizzazione infatti riduce il costo delle bollette.
La nostra idea, dati alla mano, è che la liberalizzazione farà diminuire i prezzi.”

Qui più che altro siamo alle verità di fede e alla lista dei propositi per l’anno nuovo, come le buone intenzioni che lastricano le vie dell’Inferno. 
Del resto, di uno convinto che Ruby fosse la nipote di Murabak c’è da fidarsi. Ora, per farsi un’idea di insieme molto approssimativa, perché poi tariffe e consumi vanno interpretati (e chiunque sappia leggere una bolletta della luce sa di cosa parliamo), basterebbe andare sul sito della ARERA (l’Autorità regolatoria dell’Energia) e consultare il portale delle offerte.
Se si sceglie una famiglia a basso consumo, con tariffa su fascia monoraria, in una grande città tipo Roma, per un consumo annuo di 1500 kw per l’energia elettrica e di 1400 metri cubi per il gas, prendendo in considerazione alcuni del maggiori fornitori del settore, il risultato è questo:

Con la fornitura elettrica c’è ben poco da scegliere..!

È evidente che a parità di consumi, NESSUNA tariffa proposta ha costi inferiori (e dunque più convenienti), in rapporto al fu servizio tutelato. E l’inverno è alle porte…

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